30 Anni Fa: La Formula 1 a Porto Cervo con l’ultima apparizione di Manuel Fangio.
Porto Cervo, 17 settembre 1993: in questo giorno, il piccolo paradiso di Porto Cervo si trasformò nel fulcro del mondo, ospitando l’élite della Formula 1. Dopo un lungo processo di preparazione, quel fine settimana iniziò un capitolo destinato a diventare parte della storia automobilistica. Nel 1993, per la prima volta, oltre cinquanta monoposto di Formula 1 e alcune vetture del Campionato Americano Indy invasero la suggestiva Costa Smeralda, portando con sé oltre settanta auto storiche, divise in categorie in base all’epoca di fabbricazione. Centocinquanta giornalisti accreditati da tutto il mondo e migliaia di spettatori di diverse età si radunarono in Gallura per assistere a uno spettacolo che avevano spesso immaginato ma mai visto realmente. L’artefice di questo storico evento in Sardegna fu “La Sardegna Grandi Eventi”, guidata da Cesare Fiorio e Carmelo Mereu.
Cesare Fiorio ricorda quei giorni con affetto: “Ho dei ricordi meravigliosi di quel momento. Avevo lavorato nel mondo della Formula 1 fino a soli due mesi prima, quindi avevo mantenuto tutti i miei contatti. Sapevano come lavoravo, e si sono affidati alla nostra organizzazione”. Fiorio continua: “Il più coinvolto fu Bernie Ecclestone, che aveva una casa in Costa Smeralda. Eravamo abbastanza amici, e l’idea di un Gran Premio sulle strade intorno a Porto Cervo lo intrigò. Era come un secondo Montecarlo. Ricordo ancora Manuel Fangio, il pluricampione del mondo di Formula 1, che gareggiava con grande passione. La sicurezza aveva difficoltà a seguirlo, e questa fu la sua ultima apparizione pubblica, al volante di una vettura.”
La Formula 1 aveva una magia e un’attrattiva più forti rispetto a oggi. Appena dopo il Gran Premio d’Italia a Monza, il pilota italiano Riccardo Patrese arrivò a Porto Cervo a bordo della Williams con cui aveva corso a Monza, sfrecciando a 300 km/h sul nostro rettilineo. Per me, è stato un incontro con le leggende della Formula 1. L’evento aveva riunito l’intera storia della Formula 1. Sardegna Grandi Eventi avrebbe poi organizzato molti altri grandi eventi, con una squadra eccezionale che ha fatto la differenza a livello internazionale per ben 12 anni.
La gestazione di questo evento fu lunga e complessa, nata quasi casualmente durante una cena tra manager della Costa Smeralda. Essi ritenevano che la Sardegna avesse una stagionalità troppo breve e che si potesse fare di più per allungarla. Carmelo Mereu, un esperto di marketing e sostenitore delle possibilità delle stagioni fuori stagione, ricorda quei momenti: “Abbiamo dovuto affrontare diverse sfide, dalla sicurezza all’asfalto speciale da applicare su tutto il percorso per evitare che le Formula 1 danneggiassero le strade. Dovevamo anche trovare spazio per le auto dei fan e risorse finanziarie per organizzare un evento così grande.” Mereu prosegue: “Abbiamo iniziato a lavorarci un anno prima. Le autorizzazioni e la parte burocratica hanno trovato soluzione grazie alla collaborazione degli enti e delle istituzioni. Siamo riusciti a risolvere il problema dei parcheggi recuperando centinaia di ettari tra Porto Cervo e Baia Sardinia da un lato e Abbiadori e Arzachena dall’altro. Grazie al sindaco di Sassari, abbiamo ottenuto otto tram navetta per il trasporto gratuito e sicuro del pubblico. Si parla di 140.000 persone, con 7 voli extra della Meridiana e traghetti pieni. Alla fine della stagione, è stato un grande successo.”
I leader della Costa Smeralda rimasero stupefatti dai risultati, dimostrando che la stagione turistica poteva essere estesa. Per garantire intrattenimento tra le sessioni della Formula 1, furono inserite le auto storiche. L’organizzazione meticolosa ha evitato problemi, con le auto suddivise in diverse aree sotto il controllo di gruppi di vigilanza e il supporto di tutte le forze dell’ordine. Questo evento è stato il primo di grande risonanza mediatica in Sardegna.
Da Monza, arrivò il grande Manuel Fangio, vincitore di sei titoli mondiali, che guidò la sua auto messa a disposizione dal Museo Alfa Romeo. Allo stesso modo, Gigi Villoresi prese il volante della sua Maserati, mentre la Ferrari di Gilles Villeneuve fu guidata da René Arnoux, suo storico rivale. L’evento fu presieduto da Bernie Ecclestone, che seguì attentamente l’intera manifestazione. Nell’ultima sessione, alcuni team che avevano gareggiato a Monza la settimana precedente si sfidarono, tra cui la Benetton di Briatore, la Ferrari di Jean Todt con Jean Alesi, la Minardi con Christian Fittipaldi, e Olivier Panis alla guida della Ligier. C’erano anche Morbidelli, Capelli, Montermini. Fuji Television inviò una squadra dal Giappone per ammirare il più grande pilota di tutti i tempi in azione in Sardegna.
Il sindaco di Arzachena nel 1993 era Jimmy Giagoni, che ricorda quei mesi intensi: “All’inizio mi considerarono un visionario, era qualcosa di impensabile per quei tempi, ma non mi sono scoraggiato. È stata un’esperienza straordinaria, un successo inimmaginabile. C’è stata la preziosa collaborazione di tutti. Sono arrivate migliaia di persone che, viste tutte insieme, facevano tremare i polsi. Tutti si sono fatti coinvolgere e partecipare. L’obiettivo era creare un appuntamento fisso per estendere la stagione dopo l’estate. Tutto è stato perfetto, alla fine abbiamo dormito per tre giorni!” Giagoni continua: “È stata una manifestazione grandiosa, forse la più grande in assoluto in termini di pubblico.”
La gestione della comunicazione di un evento così importante fu affidata a Franco Liistro, storico addetto stampa di Fiat, Lancia, Ferrari e Destriero. Liistro spiega: “Sono stati organizzati due Gran Premi, il primo è stato incredibile, poiché è stato l’ultima apparizione di Fangio alla guida di una Alfa Romeo di Formula 1. Frank Williams, Briatore, Jean Todt, Giancarlo Minardi, Frank Williams erano tutti presenti. È stato il più grande evento capace di dimostrare che la stagione poteva continuare. L’obiettivo principale era costruire un circuito automobilistico, avevamo il terreno e il costruttore, ma quando la regione ha imposto di avere la maggioranza nella società, tutto è saltato.”
Oggi, non sarebbe più possibile ripetere un evento simile, che vedeva le icone dell’automobilismo protagonisti di un weekend spettacolare. Forse ora non ci sono più le condizioni ideali, e un’esibizione simile non sarebbe altrettanto attraente, visto che sarebbe già stata vista in passato. Quella provocazione di allora, l’idea di un circuito automobilistico, è rimasta nel cassetto. Un impianto multifunzionale avrebbe potuto ospitare auto e moto, con la possibilità di avere officine permanenti, ingegneri e specialisti, coinvolgendo le case automobilistiche e creando opportunità per i giovani.
Quell’idea nata durante una cena in Costa Smeralda diede il via alla Sardegna Grandi Eventi, in seguito conosciuta come Great Event Sardinia, che si è impegnata in diversi eventi anche a livello internazionale. Cesare Fiorio era responsabile di coinvolgere il mondo dello sport, mentre Carmelo Mereu si occupava della burocrazia. Fiorio riuscì a rappresentare così bene il potenziale e il futuro di quel progetto che Bernie Ecclestone pensò di dare un nome importante all’evento: il Gran Premio del Mediterraneo. La Sardegna Grandi Eventi ha creato un comitato organizzatore e ha potuto contare sul prezioso contributo di molti volontari impegnati in diversi settori, dall’organizzazione generale alla sicurezza, dall’accoglienza all’assistenza agli ospiti.
La storia di questo evento si è interrotta dopo la seconda edizione del 1994, ma il sogno di un circuito automobilistico è rimasto in sospeso. “L’evento è stato ripetuto per due anni ed era una questione strutturale. Serviva a stimolare il territorio, il Consorzio e altri investitori a costruire un autodromo”, spiega Carmelo Mereu. “In quel momento non è successo nulla. Alcuni anni dopo, sono apparsi gli investitori e Bernie Ecclestone ha messo a disposizione il progettista delle sue strutture per sviluppare il progetto sui 300 ettari che avevamo messo a disposizione. Il progetto, accompagnato da una fideiussione considerevole, è stato presentato da un gruppo di imprenditori e depositato presso il comune di Arzachena. C’erano il progetto, lo spazio e le risorse, ma la burocrazia è stata molto lenta, e gli investitori si sono ritirati.”
Oggi, l’idea di un circuito automobilistico sembra ancora lontana, ma Porto Cervo e la Costa Smeralda rimangono testimoni di quei giorni indimenticabili in cui la Formula 1 e le auto storiche hanno affascinato il mondo.
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