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Vita tormentata. Chevrolet si ritira dall’Europa

Chevrolet si ritira dall’Europa

Se siano già cominciati, oppure no, i movimenti di scatoloni nei corridoi della sede romana della  Chevrolet, non è dato sapere. L’unica notizia certa è che la General Motors ha deciso di ritirare la sua sotto-marca dall’Europa, ivi compresa, ovviamente, l’Italia e con l’unica eccezione della Russia. Continuerà ad operare sui mercati del Vecchio Continente con la marca Opel per le auto medie e piccole e con la Cadillac per quelle di classe superiore.

A Genova dicono che un’operazione si fa se ne vale la pena. E’ assai probabile che per GM la mossa sia profittevole, dando per scontato che gli strateghi del colosso americano sappiano fare bene i loro affari. Non sempre, però. Almeno una volta sbagliarono, in occasione di quell’infelice, per loro, accordo con Fiat. Non soltanto non ci guadagnarono, ma per andarsene pagarono e parecchio.

Secondo InterAuto News, testata sempre bene informata ed attendibile, i 1900 concessionari europei della GM, 120 dei quali in Italia, potranno continuare a vendere veicoli Chevrolet fino alla fine del 2015. Cosa accadrà dopo? Se lo domandano soprattutto i clienti: chi assisterà le loro vetture, fornendo loro anche i pezzi di ricambio? La rete Opel? E gli attuali concessionari Chevrolet, cosa faranno?

Nel frattempo gli astuti Costruttori orientali non stanno certo a guardare, pronti ad occupare lo spazio lasciato libero da qualche concorrente. Infatti un po’ di appetito è già venuto a Hyundai e Mazda, che sarebbero interessati a rilevare i dealers destinati a rimanere senza mandato.

Dunque si conclude un altro capitolo della travagliata esistenza di Chevrolet. La GM decise di utilizzarne il nome per ribattezzare la malconcia Daewoo, che stava per fallire, anche se fino ad allora, qualcosa di buono l’aveva pur concluso, specie con la Matiz, vetturetta esteticamente valida ed economicamente abbordabile. In prosieguo di tempo la Chevrolet – ex Daewoo – fece ancora qualche discreto affare sul mercato, grazie ai motori con alimentazione alternativa, soprattutto GPL. Da adesso in poi la GM, comunque può continuare a vendere bene in America Latina, dove è concorrente di Fiat, Volkswagen e Ford.

Restiamo in attesa di leggere il prossimo capitolo dell’interminabile romanzo degli scatoloni.

Cesare Castellotti