E’ ormai una costante della nostra testata, quella di porre molta attenzione alle vetture di piccole dimensioni, che ci piace definire “umane”. Rappresentano la risposta pratica e intelligente ai bisogni della mobilità cittadina, costano meno, consumano meno, inquinano meno, ingombrano meno, sono più facili da guidare e più maneggevoli. Non a caso sono preferite da un numero sempre crescente di clienti. E’ anche una questione di cultura. Un esempio del successo che ottengono le automobili di questa categoria è offerto da “108”, Aygo e C1, derivanti dal progetto varato congiuntamente da PSA (Peugeot-Citroen) e Toyota.
Ci siamo già occupati, di recente, di 108 e Aygo. Passiamo ora ad esaminare la C1, tre e cinque porte, giunta anch’essa alla seconda generazione. In comune con le altre ha le parti meccaniche e le dimensioni: 3,46 di lunghezza, 1,61 di larghezza, 1,48 di altezza, 840 chili di peso, ma è diverso l’abito, come era del resto previsto dal capitolato dell’accordo. La city car di Citroen, collegandosi ai valori del marchio e alla sua tradizionale creatività, ha un’aria più sbarazzina e una forte personalità, date anche dalla simpatica combinazione cromatica bicolore. In definitiva è l’ideale per un pubblico prevalentemente giovane. L’ampio raggio di sterzata la rende agile nelle manovre in spazi ristretti.
Allo stile dinamico e originale contribuiscono, fra l’altro, la continuità visiva tra il parabrezza e i vetri laterali ed i fari a Led dal design verticale. L’abitacolo vanta rivestimenti dalle tinte vivaci, portiere coordinate con il colore della carrozzeria, plancia di gusto moderno, possibilità di memorizzare la posizione dei sedili anteriori, climatizzatore automatico, 6 airbags, 10 vani porta-oggetti. Il bagagliaio offre una capacità di 196 litri, che arrivano a 780 se si ripiegano i sedili posteriori. C’è pure la versione Airscape con tetto in tela apribile elettricamente.
La nuova C1 adotta due motori 3 cilindri a benzina. E’ nuovo il 1200 Pure Tech da 82 cavalli, 116 Nm da 2750 a 5750 giri. 170 orari di velocità massima, 0-100 km/h in 10,9 sec., consumo medio di 4,3 l. ogni 100 km, emissioni di CO2 di 99 g/km. Come alternativa, c’è quello da 1 litro da 68 cv, 95 Nm a 4300 giri, 155 km/h, 0-100 in 13,5 sec., 3,8 l. per 100 km, 88 g/km di CO2.
Consideriamo più che equo il prezzo della berlinetta francese di seconda generazione, circa 10.000 euri, tenuto conto della qualità generale e delle sue doti di comfort, guidabilità, sicurezza e tenuta di strada, dimostrate durante il nostro test-drive. Gli equipaggiamenti di cui dispone potrebbero fare invidia a vetture di segmento ben superiore. Per citarne alcuni: la telecamera per la retromarcia, l’ESC che stabilizza la traiettoria del veicolo in caso di perdita di aderenza, il limitatore di velocità, il rilevamento della pressione dei pneumatici, l’assistenza alla partenza in salita, il Keyless Access & Start che permette di accedere all’interno e fare l’avviamento tenendo il telecomando in tasca. Tra le altre funzioni disponibili: il Mirror Screen con cui si può gestire lo smartphone tramite il Touch Pad da 7 pollici connettendo il dispositivo alla porta USB. Si gestiscono in tal modo il navigatore, il telefono, la rubrica, la musica, la Web radio.
E’ ipotizzabile che, a partire dal 2022 la Citroen C1 (costruita per il momento a Kolin, Repubblica Ceka) rimanga l’unica city car del Gruppo, secondo quanto lasciano intendere i vertici di PSA, a cominciare dall’Amministratore Delegato (CEO) Carlo Tavares e dal Direttore di Citroen-DS Italia, Angelo Simone.
Cesare Castellotti Vaglienti
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