Dal nostro inviato. Ginevra. Su questa 85 edizione preferiamo evitare una volta per tutte ai nostri lettori il noioso elenco dei Paesi e dei marchi partecipanti, dei metri quadrati di superficie occupati, del numero di giornalisti accreditati, delle anteprime mondiali ed europee. Piuttosto che il tormentone, vale la pena ribadire che la rassegna elvetica, con tutto il rispetto per Francoforte e Parigi, mantiene inalterato il primo posto del podio fra quelle europee e uno dei primi a livello mondiale. Perché si tiene in campo neutro (nessun Costruttore produce in Svizzera), perché è l’unica a svolgersi con cadenza annuale, perché è la meglio organizzata, perché è racchiusa in un unico grande padiglione e quindi la più facilmente visitabile, perché è quella che misura lo stato di salute del mondo dell’automobile. Gli espositori ci sono proprio tutti. Ginevra è sempre Ginevra, impensabile non venirci.
Lo show dei bolidi così detti da sogno è d’obbligo. La regina è, manco a dirlo, la nuova nata della Ferrari post-Cordero, la 488 GTB, con l’inediti 8 cilindri turbo da 670 cavalli, destinata a sostituire la 458 aspirata. Nell’alto di gamma brillano anche la Bugatti Veyron Grand Sport Vitesse, la Lamborghini Aventador SV, la Aston Martin Vulcan, la McLaren 675LT, per non parlare della raffinatissima Quattroporte di Maserati (che si prepara a lanciare il Levante, primo suv della sua storia) l’Audi fa debuttare la RS3 Sportback con il 5 cilindri da 367 cv.
La Volvo, ora nelle mani dei cinesi, presenta la seconda generazione di XC90, l’imponente maxi suv a 7 posti. Di BMW ci sono, fra l’altro, la Serie 2 Gran Tourer e la riedizione della Serie 1 con motori Twin Power turbo 3 cilindri Diesel e benzina. Volkswagen festeggia il premio Auto dell’Anno ottenuto con la nuova Passat. Fra le novità degli altri così detti generalisti, ecco il suv Renault Radjar su architettura Nissan Qasqai; la nuova Peugeot 208 con ulteriori progressi in fatto di sicurezza; la DS5 con cui Citroen appare più che mai impegnata nella valorizzazione del suo marchio più esclusivo; la Opel Karl, inno all’essenzialità; la Ford Focus RS.
La Fiat – notevole l’interesse del pubblico per 500X e Renegade – rivisita prodotti già esistenti, proponendo ad esempio la 500 Vintage 57 Edition, nata negli USA con il vecchio logo Fiat. In evidenza allo stand Alfa Romeo c’è la 4C Spider, in attesa della nuova berlina sportiva che potrebbe chiamarsi Giulia, ma non è poi così sicuro.
Dal Giappone ecco la novità forse più accattivante: Suzuki Vitara completamente rifatta, più compatta della precedente, aspetto da crossover, trazione integrale o anteriore, benzina o Diesel. Mazda è presente con la “2” ed il piccolo suv CX3, Honda con la Civic Type-R, Toyota con Mirai, supercar a idrogeno. La Corea ha una presenza significativa al Palaexpo. C’è tanta Hyundai con Tucson e i20, ma soprattutto Kia, forte dell’inarrestabile successo della sua gamma di modelli: in bella mostra il rinnovato Sorento e lo Sportspace, intrigante prototipo dal design futuribile.
In generale, osservando bene ciò che passa il convento in fatto di novità, il Salone ginevrino suggerisce due riflessioni. La prima: prevalgono i modelli pratici, funzionali, alla portata di tutti. La seconda: non si intravvede un grande sforzo delle Case per agganciare la ripresa, che pur c’è, ancorchè debole (quest’anno si ipotizza un aumento delle vendite dell’1%).
Quanto all’ambiente non si tocca ancora con mano alcun risultato dello sforzo, questo sì, che i Costruttori sostengono per trovare alimentazioni alternative. L’idrogeno, pur con gli avanzati studi e ricerche di molte Case, Bmw in testa, ma anche Honda, Ford, Toyota, Fiat, appare ancora lontano dalla applicazione sui prodotti di serie. Al momento si lavora sull’elettrico, che ha ancora problemi riguardanti soprattutto alimentazione e autonomie, e sui motori Full Cell alimentati a idrogeno. (si tenga presente che entro il 2020 il valore medio di emissioni delle auto non dovrà superare i 95 g/km di Co2, salvo incorrere nelle già annunciate severe sanzioni comunitarie). Per ora, dunque, il miglior compromesso è l’ibrido: i successi commerciali ottenuti da Toyota con Prius e da Honda con Insight la dicono lunga.
Il sipario sul Salone di Ginevra calerà domenica prossima, 15 marzo.
Cesare Castellotti
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