A nord di Monaco, in Baviera, si trova un vero e proprio paradiso per chi ama le escursioni in bici e in canoa, il trekking e chi siede volentieri a tavola. È il Parco Naturale dell’Altmühltal dove i più temerari possono anche andare a caccia di…dinosauri (e fossili)
Nella regione geografica della Franconia bavarese, i 3 mila km quadrati del Parco Naturale dell’Altmühltal si sviluppano attorno al fiume Altmühl, al canale Meno-Danubio e ai contrafforti del massiccio del Giura. Con oltre 800 km di piste ciclabili è una delle destinazioni preferite dagli appassionati delle due ruote così come da chi si diverte a navigare per fiumi in canoa, passeggiare zaino in spalla o andare alla scoperta di storia antica: qui, d’altronde, si trova un tratto della Limestraße, confine nord dell’impero romano verso le popolazioni germaniche. Ma nel cuore verde della Baviera, dove tutto è improntato alla sostenibilità e al biologico (a partire dai materiali di costruzione sino ai prodotti enogastronomici), c’è molto di più: il parco è infatti una finestra aperta sull’era geologica del Giurassico, patria dell’Archaeopteryx e altri fossili rari.
Sapori “bio” di Plankstetten
Dall’aeroporto di Monaco di Baviera, in due ore di treno si raggiunge Kinding, porta d’accesso al Parco Naturale dell’Altmühltal. L’incredibile spettacolo della natura si ammira già attorno al Römer und Bajuwaren Museum di Kipfenberg, dove si racconta la storia del limes, uno dei monumenti archeologici più significativi dell’Europa Centrale. Ma è il monastero benedettino di Plankstetten (a Berching), con le due torri che svettano sulla chiesa, il luogo più conosciuto di questa zona. Fondato nel 1129 dai conti di Hirschberg come convento episcopale, distrutto all’epoca delle guerre dei contadini nel XVI secolo e poi dagli svedesi nella Guerra dei Trent’Anni, ricostruito in stile barocco (ma non all’esterno), secolarizzato, poi abbandonato, infine di nuovo consacrato nel 1917. Oggi Plankstetten ha vocazione “bio”: i monaci, al passo con i tempi, hanno saputo convertire alle nuove tendenze tutte le loro produzioni, a cominciare da quella della birra. L’abbazia ha 150 ettari di terreno coltivato, 60 di boschivo, tre serre per ortaggi, una fattoria con 300 maiali, 200 mucche da carne, un’ottantina di pecore di razza Coburger Fuchsen e qualche capra. “Ad occuparsi di tutte le attività del monastero sono circa 120 persone – spiega don Josef Maria Böge – Ogni settimana la nostra panetteria sforna pane, torte e biscotti fatti con farina bio. Abbiamo un impianto fotovoltaico e uno a biogas per essere autosufficienti”. I prodotti naturali dell’abbazia si possono gustare nei menù creati dallo chef per gli ospiti della locanda (da provare: cervo in umido al vino, arrosto di cinghiale aromatizzato al ginepro e zuppa di zucca, il tutto accompagnato dalla birra Riedenburger) ma sono anche in vendita nel supermercato: birre, distillati, prodotti a base di miele, tisane, salumi, succhi e molto altro. Sostenibile all’abbazia è, fra l’altro, anche il nuovo hotel della foresteria, 30 stanze singole costruite con legno, paglia e argilla per l’intonaco; altrettanto suggestivo è pernottare in una delle camere con travi a vista e mobili minimal e altre più basic, con o senza bagno, dell’originaria struttura religiosa. Un altro indirizzo ottimo in cui assaporare piatti tipici è il Landgasthof Wagner (Unteremmendorf, 5 a Kinding) per gustare le specialità tradizionali cucinate dallo chef Michael Wagner che nel 2010 ha rilevato il ristorante (80 posti) che era già di famiglia. Da provare: gnocchi di zucca con formaggio di capra, zuppa di manzo con canederli di speck e strudel di mele.
Fascino medievale a Berching
La cinta muraria del XV secolo, con tredici torri e quattro porte, è ancora interamente conservata e i vicoletti emanano tutt’oggi un fascino medievale. A Berching ci sono una pavimentazione stradale con pietre quadrate simili ai Sanpietrini, case a graticcio e una piazza principale con case dai colori pastello e fiori ai balconi. La chiesa di Maria Assunzione, del 1765, ha uno splendido affresco che ne decora il soffitto. Da 250 anni, a febbraio, la cittadina ospita il Roßmarkt, una delle più grandi feste popolari invernali di tutta la Baviera: il centro storico, dall’asse viario sinuoso, accoglie per l’occasione un enorme mercato di cavalli e puledri. Con la guida Bernd Knüfer si può visitare anche una delle torri delle mura, da decenni di proprietà della famiglia, prima di andare alla scoperta del sentiero del Muro del Vino, poco fuori la città. Se la birra del monastero di Planksetten è ben nota, pochi sanno invece che i monaci benedettini, proprio vicino a Berching, coltivavano anche vino. A testimoniarlo sono i resti delle mura dei vigneti che gli escursionisti più avventurosi possono scoprire in un tour ad anello di sei chilometri seguendo il sentiero 5W. Attraverso il bosco si scende ripidamente lungo le pareti del vigneto e, arrivati in fondo, si procede sul sentiero forestale. A ritemprare dalle fatiche della giornata ci pensa il ristorante Post (Johannesbrücke, 5 a Berching) che prepara piatti della cucina regionale con ingredienti stagionali. Ottimi i canederli, lo strudel di patate, la carne di agnello e la scaloppina di maiale dell’Alto Palatinato con senape dolce e crescione.
In bici lungo il fiume
Da Berching pochi chilometri portano alla cittadina di Beilngries che racchiude secoli di storia con testimonianze del Medioevo, edifici barocchi, rococò e la chiesa di Santa Walburga con i suoi campanili dalle inconfondibili tegole smaltate. Ogni due anni, in occasione della Festa della Cipolla, il centro storico si veste a tema e questa pianta erbacea fortemente aromatica ne diventa protagonista. Proprio da Beilngries si può salire in sella per un suggestivo tour in bici (è possibile il noleggio, anche quelle a pedalata assistita, da 2Rad Huber a Ingolstädter Straße 21) di una trentina di km sino a Riedenburg. La ciclabile dell’Altmühltal (Altmühltal-Radweg), che segue per 166 km il corso del fiume, permette di scoprire la regione in tutta la sua bellezza. Il tratto percorso, quasi sempre pianeggiante, si snoda lungo il corso d’acqua, lontano dal traffico stradale, con punti d’interesse come la chiesa fortificata di Kottingwörth e il villaggio celtico di Alcmona a Dietfurt an der Altmühl. Pausa gastronomica al Fuchsbräu (Hauptstraße, 23, Beilngries) per le zuppe, i burger, la scaloppina con patate e i dolci; ottimo anche il buffet (dolce e salato) per la prima colazione. Allo stesso indirizzo si può inoltre pernottare: l’hotel è un 4* con camere e suite eleganti dove tradizione e modernità s’incontrano.
Brindare con la birra
In Germania la birra può contenere solo luppolo, malto, lievito e acqua: in questi pochi ingredienti si cela una molteplicità di gusti insospettabile, svelati dai maestri birrai della regione. A Riedenburg, incorniciata da pittoresche rocce giurassiche, c’è il birrificio biologico Riedenburger, fondato nel 1756 da Michael Krieger che acquistò la “brauhaus” dalla famiglia Schattenhofer. Dal 1994 l’azienda è diventata eco-sostenibile, come spiega Maximilian Krieger che per tre anni ha lavorato in un birrificio nelle Marche: “Per le nostre birre usiamo il farro di varietà più antica che ha meno reso in agricoltura ma è di maggior qualità. Produciamo 30 tipi diversi di birre di cui 6 analcoliche, ogni giorno fra le 40 e 50 mila bottiglie da 33 cl. e mezzo litro, tutte certificate Bioland. E dal 1997, le birre dell’abbazia di Plankstetten, sono prodotte qui da noi con i loro cereali da agricoltura biologica”.
I giganti della preistoria
A una ventina di km da Riedenburg, a Denkendorf, si trova il Dinosaurier Museum Altmühltal, parco tematico dedicato ai grandi predatori. Il sentiero si snoda per circa 1,5 chilometri attraverso il bosco ripercorrendo 400 milioni di anni di storia geologica: lungo l’itinerario si incontrano una settantina di ricostruzioni, a grandezza naturale, di dinosauri e altri animali preistorici. Nella foresta si può sfidare un T-Rex (ma non solo!) in una gara di corsa mentre nell’atrio del museo, assieme a fossili originali, si può vedere da vicino anche lo scheletro di uno pterosauro.
Willibaldsburg a Eichstätt
Altri 30 km fra paesaggi autunnali e si arriva a Eichstätt dove, in cima alla collina, sorge un complesso architettonico fortificato, sede di rappresentanza dei vescovi dal 1355 al 1725: il castello di Villibaldo, missionario inglese che, giunto in Germania, divenne vescovo della città. Dal 1976 l’ala nord dell’edificio ospita lo Jura Museum con reperti rinvenuti nelle cave di pietra della regione fra cui i fossili originali dell’Archaeopteryx e dello Juravenator, il dinosauro predatore meglio conservato della Germania mentre in un’altra ala del castello c’è il Museo di Preistoria e Protostoria. Il castello è conosciuto anche per il Giardino dei Bastioni, creato per volere del principe vescovo Konrad von Gemmingen alla fine del XVI secolo, all’epoca l’orto botanico più importante d’Europa: quasi tutto distrutto durante la Guerra dei Trent’Anni, è stato poi ricreato (oggi vi sono circa 600-700 piante) grazie al prezioso florilegio realizzato dal farmacista Basilius Besler.
A caccia…di fossili
Bastano martello e scalpello e il gioco è fatto. Nel parco Naturale dell’Altmühltal, regione fossilifera conosciuta in tutto il mondo, si può diventare archeologi (anche solo per un giorno). Nelle cave aperte al pubblico e agli studiosi, come quella poco fuori Mühlheim, si trovano ammoniti (simbolo del parco dell’Altmühltal) e altri piccoli tesori fossili. “Le lastre di arenaria possono essere aperte facilmente anche dai bambini – spiega Roland Pöschl, ex bancario, da anni proprietario della cava – C’è una così grande concentrazione di fossili, ammoniti in particolar modo, che quasi mai si esce da qui a mani vuote. Se mi ricordo quale è stato il mio primo ritrovamento? Certo, il fossile di un pesce. Da quel momento non ho più smesso”. La cava è aperta da metà marzo a metà novembre: se non si viaggia in auto, la si può raggiungere a piedi dal centro di Mühlheim (dove si arriva con i mezzi pubblici), fiancheggiando distese di boschi dopo aver attraversato un ponte in pietra sul fiume Gailach. Cena e pernotto? Da non perdere il Beckerwirt, a Böhmfeld (Hauptstraße, 15): 5 accoglienti camere arredate con mobili in legno massello, pavimento in pietra naturale e tessuti naturali. Qui, “la” chef Andrea Beck cucina con prodotti biologici stagionali: carne, verdure e erbe selvatiche provengono da agricoltori della zona e dal monastero di Plankstetten. Ottime la zuppa di patate, il filetto di trota, l’anatra con canederli e insalata di cavoli, la torta alle pere e cioccolato. Altrettanto deliziosa la prima colazione. Per chi lo desidera, il ristorante prepara anche prelibatezze da asporto (packaging sostenibile) per picnic con tanto di vettovaglie, tovaglia e coperta, tutto dentro una gerla di vimini.
A tutta avventura: escursione in canoa
Dall’acqua si scopre il paesaggio da una prospettiva nuova. Niente di meglio allora che un’escursione in canoa sull’Altmühl, che scorre talmente placido da essere adatto anche a principianti e famiglie. Sono 154 in tutto i km percorribili su piccole imbarcazioni. Da Solnhofen sino a Hammermühle, vicino a Mörnsheim, si pagaia per un tratto di 6 km alla scoperta del fiume, prima lungo l’imponente formazione rocciosa dolomitica dei Dodici Apostoli, poi a fianco di tratti paludosi, habitat di anatre, aironi cenerini e specie floreali di ogni genere. Se ci si vuole addormentare con il profumo del legno e risvegliarsi con il cinguettio degli uccellini, a Hammermühle (ci si arriva anche in canoa), oltre alle piazzole di sosta per camper e auto con tenda, c’è il “villaggio dei pastori” con 6 carri costruiti con legno locale e materiali naturali: sono dotati di letti (due adulti e due bambini), frigorifero, prese elettriche e un riscaldatore per le notti più fredde. Possibilità di noleggio della biancheria da letto. Da Zur Sonne (Deisingerstraße, 20 a Pappenheim) infine, tante specialità da gustare: dal tortino di crostacei della Franconia con salsa di cumino alla birra al guanciale di manzo con crema di prezzemolo e verbena.
Neuburg and der Donau
Il castello con l’impressionante cortile porticato di stampo mediterraneo (a spiccare è l’elaborata decorazione in sgraffito dell’ala ovest) e la splendida cappella di corte, la “Sistina Bavarese” con gli affreschi di Hans Bocksberger, sono fra i gioielli architettonici più preziosi di Neuburg an der Donau, la città sul fiume che, ogni due anni, tra fine giugno e inizio luglio si anima con il tradizionale Schloßfest (dal 30 Giugno al 2 Luglio e dal 7 al 9 Luglio 2023). Indossati i costumi storici, gli abitanti rievocano la brillante epoca del Rinascimento mentre la vita di corte e il mercato attirano visitatori da ogni dove. A chi piacciono i libri, la biblioteca provinciale, costruzione di primo rococò del 1731, accoglie 26.500 volumi, in latino e greco, di teologia, biologia e diritto, di cui 400 preziosi incunabuli. Sul Danubio, che scorre nel territorio di Neuburg per poco più di 7 km, si affaccia anche la galleria di Stato Bavarese con dipinti barocco-fiamminghi di Rubens, van Dyck e Brueghel il Vecchio. In Amalienstraße 49, la locanda Blauen Traube è assolutamente da non perdere per la cucina (zuppe, selvaggina e piatti del giorno) e la vista sulla piazza principale della cittadina.
Testo Sonja Vietto Ramus
Foto S. Vietto Ramus e Massimo Valentini
Link utili
https://it.naturpark-altmuehltal.de/
www.germany.travel/en/feel-good/sustainability.html
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