È con profonda tristezza che commemoriamo la recente scomparsa di Marcello Gandini, avvenuta lo scorso 13 marzo 2024 all’età di 85 anni a Rivoli (TO). Gandini, uno dei designer automobilistici più influenti e innovativi della storia, ha lasciato un’impronta indelebile nel mondo dell’industria automobilistica con le sue creazioni visionarie e iconiche.
La sua genialità artistica si è manifestata in alcuni dei modelli più emblematici prodotti da marchi prestigiosi come Lamborghini, Alfa Romeo, Maserati e Lancia. Tra le sue opere più celebri, si annoverano la Lamborghini Miura, una delle prime supercar della storia, la Lamborghini Countach, che ha ridefinito gli standard di design nel settore delle vetture sportive, la Lancia Stratos, una delle rallycar più iconiche mai create, l’Alfa Romeo Montreal, la Citroën BX, la Lamborghini Diablo, la Fiat X1/9, l’Innocenti Nuova Mini e le Maserati Shamal e Quattroporte.
La sua abilità nel coniugare forme audaci con linee eleganti e futuristiche ha ispirato intere generazioni di designer dell’auto, contribuendo inoltre a plasmare il modo in cui percepiamo le automobili come oggetti di desiderio e arte. In parole, ha trasformato l’automobile da semplice veicolo di trasporto in oggetto di gratificazione emotiva.
Oltre alla sua straordinaria creatività, Gandini era anche noto per la sua precisione tecnica e la sua attenzione ai dettagli, che si riflettevano in ogni “curva e spigolo” delle sue creazioni.
La sua eredità vivrà per sempre nelle strade e nei cuori degli appassionati di auto di tutto il mondo. Marcello Gandini rimarrà per sempre un’icona nel pantheon dei grandi designer automobilistici. E il suo contributo al mondo dell’auto continuerà a ispirare e a influenzare gli appassionati di automobili per le future generazioni. Che il suo spirito innovativo e la sua creatività senza limiti, continuino a guidarci lungo la strada del progresso e dell’ispirazione.
Intervista a Michael Robinson, designer di fama mondiale e fraterno amico di Marcello Gandini.
– Cosa ha rappresento per te Marcello Gandini agli inizi della tua carriera?
Avevo appena compiuto sedici anni quando la mia vita prese una svolta epocale grazie a Marcello Gandini e alla sua creazione rivoluzionaria, la Lancia Stratos Zero. Quella macchina non era soltanto una meraviglia estetica, ma rappresentava anche una rottura audace con le convenzioni dell’industria automobilistica. Da quel momento in avanti, ho saputo con certezza che avrei seguito le sue orme, diventando un designer proprio come lui.
– Quando sei arrivato a Torino?
Dopo un lungo percorso di studi in design, presso l’università di Seattle, decisi di trasferirmi a Torino, la città da cui Gandini aveva plasmato i suoi capolavori. Era il luogo in cui la magia accadeva, dove le idee prendevano forma e dove il futuro dell’automobilismo veniva scritto con tratti audaci e innovativi.
– Cosa ti ha insegnato il lavoro di Gandini?
Determinato a imparare tutto ciò che c’era da sapere sulla creazione di automobili straordinarie, mi immersi completamente nello studio del design automobilistico. Ogni giorno era un viaggio di scoperta, un’opportunità per assorbire le lezioni del maestro Gandini e per applicare la sua filosofia di rompere le regole e aggiungere una bellezza senza pari a ogni progetto.
– Pensi che la sua genialità continuerà ad ispirare i designer di oggi?
Sicuramente! Porterò con me la sua eredità, la sua capacità di rompere le regole e di aggiungere una bellezza straordinaria a ogni progetto, come ha sempre fatto. E sono convinto che la sua genialità continuerà a ispirare le generazioni future di designer, ma il vuoto che lascia nel mondo del design automobilistico non potrà mai essere colmato. Addio maestro.
JGC