Parma. Par di capire che il gas naturale liquefatto (LNG) sia la strada preferita dalle aziende orientate verso la produzione di veicoli industriali in grado di assicurare un trasporto sempre più sostenibile. In questo quadro l’Iveco, marchio d’eccellenza di CNH Industrial, fa davvero la “voce grossa”, riuscendo ad offrire sostenibilità ambientale e al tempo stesso economicità di esercizio, con mezzi dotati proprio di questo tipo di alimentazione. I vantaggi rispetto al Diesel sono notevoli: emissioni di particolato ridotte fino al 95% e di NOX del 35%, di Co2 del 10% e, in caso di utilizzo del biometano, fino al 100%. Inoltre risultano più contenuti i consumi di carburante e la rumorosità.
A vantare doti così rilevanti è il modernissimo Stralis, il pesante stradale di cui Iveco va giustamente fiero e che gli ha permesso di firmare una importante partnership strategica con SMET, azienda specializzata nel settore della logistica integrata. L’accordo, triennale, prevede la fornitura di un imponente lotto (300 esemplari) costituito, per almeno il 25% da camion alimentati appunto a LNG, equipaggiati con motore Cursor 8, Euro 6, da 330 cv, impiegabili anche su lunghe distanze, grazie alla loro autonomia di oltre 750 chilometri.
Alla consegna ufficiale dei primi dieci Stralis alla SMET – avvenuta presso la concessionaria ARA di Parma – il Brand President Iveco, Pierre Lahutte, ha osservato che la fornitura è il riconoscimento “della lungimiranza di Iveco, impegnato da oltre 25 anni in investimenti mirati alla ricerca di soluzioni tecnologiche a basso impatto ambientale, soprattutto sul gas naturale che rappresenta la più concreta alternativa sostenibile al gasolio. I nostri veicoli alimentati a gas – ha soggiunto – sono già compatibili al 100% con Bio-CNG e Bio-LNG e pertanto in grado di offrire l’opportunità di un trasporto di Co2 neutrale. Per questa ragione, Iveco e CNH Industrial stanno sostenendo attivamente lo sviluppo del biometano in tutta Europa e in particolar modo in Italia, dove ci sono i presupposti per vedere questo carburante disponibile e diffuso nel prossimo futuro”.
Gli altri protagonisti dell’accordo tra Iveco e SMET saranno gli Stralis AS440S48T/P, a trazione tradizionale, equipaggiati con motore Cursor 11, Euro 6, da 480 cv e dotati dell’innovativo sistema di riduzione catalitica HI-SCR. Questa tecnologia esclusiva assicura una combustione ottimale del motore grazie alla sola immissione di aria. Il controllo dell’inquinamento è garantito dal post-trattamento a valle del motore, dove non è necessario ricorrere al ricircolo dei gas di scarico (EGR). Il sistema HI-SCR offre una soluzione semplice alla sfida rappresentata dalla riduzione delle emissioni inquinanti imposta dalla normativa Euro 6. Senza l’aggiunta di componenti complessi, senza inquinamento chimico del motore e dei dispositivi connessi e senza eccessive sollecitazioni termiche, si ottiene una riduzione del peso ed una maggiore affidabilità. Fra i grandi Costruttori del ramo, l’Iveco – assicurano i responsabili tecnici della Casa – è l’unico ad impiegare questa tecnologia. Ne deriva che chi acquista e gestisce un veicolo Iveco fruisce della riduzione del costo totale di esercizio e del rapido ritorno dell’investimento.
Ma il Gruppo Iveco, attraverso il marchio Iveco Bus, vanta una strategia molto aggressiva e vincente anche nel settore degli autobus. Progetta, produce e commercializza una vasta gamma di veicoli in grado di soddisfare tutte le esigenze di operatori pubblici e privati: autobus urbani, interurbani e turistici di alto valore, scuolabus e minibus, oltre a telai ultraresistenti. Rispetto alla concorrenza, il Costruttore italiano (si fa per dire) possiede le tecnologie pulite e ibride più all’avanguardia.
Ennesima dimostrazione della forza di Iveco in questo campo è la gara vinta per la fornitura di 40 Crossway Pro, ultima generazione, con tecnologia innovativa Euro 6 alla Sadem, storica società torinese di trasporto pubblico, che li destinerà alle sue linee urbane, extraurbane e scolastiche, sostituendo gli ormai superati Euro 2, per un concreto miglioramento dell’impatto ambientale. Va da sé che Iveco punterà a vincere gare analoghe per assicurarsi forniture di autobus ad altre aziende di trasporto pubblico e/o privato.
Iveco Bus impiega oltre 5.000 addetti distribuiti in due siti produttivi (ad Annonay, Francia e Vysoke Myto, Repubblica Ceka).
La globalizzazione!
Cesare Castellotti Vaglienti