PARIGI VAL BENE UN SALONE
Dal nostro inviato.
Non si riesce ad afferrare bene l’essenza di questa edizione del Mondial de l’Automobile (aperto fino al 19 ottobre), una delle tre importanti rassegne specializzate europee, insieme a Ginevra e Francoforte. Nessuna delle tematiche di interesse generale – ibrido, elettrico, stile, emissioni, consumi, prototipi – prevale sulle altre, complice la crisi che costringe i costruttori ad andarci piano coi voli pindarici e relativi costi di produzione.
Al cosiddetto grosso pubblico la Ferrari, ora orfano di Luca Cordero, da spettacolo svelando la 458 Speciale A (dove la A sta per aperta): 8 cilindri aspirato, 605 cavalli di potenza, prestazioni migliorate del 30% rispetto alla versione precedente. Il fatto poi che siano diminuiti di altrettanto anche i consumi, è un dettaglio cui non badano di certo i ricchi/patiti di questi bolidi stradali.
Come alternativa, possono optare per la Maserati Quattroporte in allestimento Zegna, che offre possibilità di esclusive personalizzazioni, a cominciare dall’interno in seta, trattata per resistere alle sollecitazioni di un’auto di questo calibro.
Balzando da un’estremità all’altra dei segmenti, nella vasta area occupata dai marchi della FCA, ecco le nuove Fiat 500X e 500X Cross, equipaggiate con motori Diesel o benzina, tre tipi di trasmissione (manuale, automatica a 6 o 9 rapporti) e altrettanti tipi di trazione (anteriore, integrale o anteriore con Traction Plus).
Desta curiosità tra i visitatori la Renegade, suv compatto a scocca portante della Jeep prodotto a Melfi: 4,23 di lunghezza, benzina 1.4 da 140 cv, Diesel 1.6 da 120 cv e 2.0 da 140 o 170 cv, disponibile in varie versioni di cui una con buone capacità fuoristradistiche.
Lo stand Alfa Romeo obbliga ad accontentarsi, per ora, della Giulietta Sprint, revival di quella del 1954, e della MiTo Junior, in attesa del nuovo modello che dovrebbe rilanciare il Biscione, tanto apprezzato anche all’estero. Quanto alla Lancia, nulla di nuovo sotto il sole. E c’è da chiedersi se e quanto riuscirà ancora a sopravvivere la prestigiosa marca torinese. Forse lo sa soltanto Marchionne.
Dall’Italia alla Francia. Fiori all’occhiello della presenza di Renault sono il nuovo Espace e la Twingo di terza generazione. La prima debutto 22 anni fa proprio al Salone parigino. Monta motori 3 cilindri: aspirato 1.0 da 70 cv e turbo 900 cc da 90 cv, cambio manuale oppure automatico a doppia frizione, carrozzeria a 5 porte. Ma la vera novità è la sua meccanica, basata su motore e trazione posteriori. Il nuovo Espace, tipo di veicolo che 30 anni fa inventò il monovolume, cambia decisamente pelle, presentandosi più grande e tecnologico come moderno crossover da 5 o 7 posti, motori benzina 200 cv e cambio a 7 marce, Diesel dCi da 130 cv oppure Twin Turbo da 160 cv.
Peugeot propone la 508 di seconda generazione, con carrozzeria unicamente station wagon. Ridisegnati cofano e calandra, arricchite le dotazioni, motore turbodiesel Euro 6 due litri da 180 cv abbinato all’automatico a 6 rapporti, manovrabile anche manualmente con palette dietro al volante. C’è pure la ibrida con propulsori 2.0 Hdi da 163 cv e elettrico da 37 cv. In più, altre due novità del Leone: la 308 GT, benzina e Diesel, in versione sportiva e la 208 GT “30° Anniversario” modificata da Peugeot Sport. Il gruppo PSA dimostra di non far mancare proprio nulla, anche attraverso la marca Citroen: ecco – insieme alla C1 Urban Ride – la C4 Cactus in versione Airflow con tecnologia ibrida e motore 3 cilindri. E’ più leggera di 100 chili rispetto alla “normale” e permette di percorrere 100 km con 2 litri di benzina.
Agli sfarzi e addobbi delle Case francesi, quelle tedesche rispondono con una scenografia e un’offerta di novità che non è da meno. Soprattutto la Ford, con la riedizione della Focus, aggiornata nell’estetica (frontale e interno), arricchita nei contenuti e nei dispositivi di sicurezza e con buona scelta di motorizzazioni, tutte Euro 6: 1.5 turbo Ecobust da 150 cv, turbodiesel 1.5 da 95 o 120 cv, TDCI 2.0 da 150 cv. In anteprima c’è la nuova Mondeo che uscirà a gennaio, in versione 5 porte, oppure SW oppure ibrida a 4 porte e motori benzina 1.0 Ecobust da 125 cv e 2.0 Ecobust da 203 o 240 cv e turbodiesel 1.5 da 120 cv e 2.0 da 210 cv. Poi si aggiungeranno un benzina Ecobust da 1 litro e la versione 4×4. Per non parlare della S-Max, convertita alla configurazione a 7 posti.
Wolkswagen è presente alla Porte de Versailles con la nuova Passat berlina e giardinetta e con l’eterna Golf – 40 anni di storia e 30 milioni di esemplari venduti nel mondo – questa volta GTE ibrida. Adotta un motore elettrico e uno a benzina, per una potenza complessiva di 204 cv e può raggiungere, ove consentito, i 217 orari di velocità. La batteria è ricaricabile anche con la spina, consentendo di percorrere fino a 50 km in modalità elettrica.
Alla Opel troviamo la Adam Rocks, crossover con vocazione fuoristradistica, il più compatto del mercato con i suoi 3,75 metri di lunghezza. Fa da base per varie personalizzazioni, giocando su colori, finiture interne e decalcomanie. Si avvale di vari marchingegni utili per la sicurezza e soprattutto di un nuovo motore 3 cilindri turbo da 90 o 115 cv.
Varrà la pena di occuparci, in un prossimo servizio, delle novità esposte dalle prestigiose Case di Monaco e di Stoccarda, soprattutto BMW che, vero coup de théatre, lancia la serie 2 Active Tourer, il suo primo modello a trazione anteriore. Mini, dal canto suo gioca la carta della 5 porte.
Di Mercedes c’è la Classe B, completamente ridisegnata e con l’interno in grado di ospitare fino a 7 persone.
Volvo scopre la XC90, suo modello di punta, primo prodotto veramente svedese nato sotto la proprietà cinese. E’ una ibrida da 400 cv. I due motori ne sprigionano, rispettivamente, 320 e 80. Ne seguiranno altri più avanti. Ma la caratteristica saliente della imponente vettura è costituita dalla sicurezza rivoluzionaria, con un esclusivo dispositivo di guida autonoma: se stai per fare un frontale, l’auto è come si impadronisse del volante per salvarti. C’è dell’altro: riguarda la concezione progettuale dell’interno, basata su un’inedita interazione uomo-macchina. Inizio della produzione a gennaio 2015 e lancio commerciale in primavera.
Novità anche da Giappone e Corea. La più interessante ci pare la Suzuki Vitara di quarta generazione (era nata nel 1988). Rappresenta il nuovo corso del suv compatto come chiede il mercato, al di sotto dei 4,2 metri, trazione 4×4 All Grip, motori benzina 1.6 da 120 cv e Diesel di pari cilindrata e potenza, cambio manuale o automatico. Si segnala per leggerezza, economicità e sicurezza: discesa assistita, RBS-Radar Brake Support ciòè frenata automatica e Cruise Control adattativo che mantiene la distanza dal veicolo che precede. Il lancio commerciale del nuovo Vitara è previsto per la prossima primavera.
La Mazda insiste sulla piccola MX-5 a 2 posti secchi e trazione posteriore, la roadster più venduta di sempre. Questa nuova generazione, la quarta, è più corta di 8 cm, più leggera di 100 chili, adotta 2 motori a benzina, 1.5 e 2.0, potenze fra 130 e 160 cv.
Nissan ritorna al segmento C delle berline compatte con la Pulsar, 4,4 di lunghezza, motori 1,2 benzina da 115 cv e 1.5 Diesel da 110 cv.
Hanno da dire la loro anche Honda (CR-V e Jazz), Toyota (C-HR) e Lexus (NX).
In campo coreano effetti speciali da Kia (Soul elettrica e Sorento) e Hyundai (i20 riveduta e corretta).
Per concludere: come tendenze di fondo della rassegna parigina notiamo una significativa quantità di vetture da città, mentre invece sono meno numerosi certi “carrozzoni”, “transatlantici”, ovvero furgoni spacciati per monovolume, segno che il cliente si è acculturato e, anche per ragioni di portafoglio, si orienta giustamente verso macchine più “umane” e al passo coi tempi. Ma a prevalere su tutti gli altri aspetti è, ancora una volta, la sicurezza. Meno male!
Cesare Castellotti