PEUGEOT 308 SUPERA SE’ STESSA
Vale la pena fare un “ripasso”, una verifica di qualità e prestazioni della nuova vettura media del Leone, a qualche mese di distanza dalla conquista dell’Oscar continentale dell’automobile: il titolo Car of the Year 2014. Mai come questa volta risulta tanto meritato l’ambìto riconoscimento assegnato da una giuria super qualificata, composta da 58 giornalisti esperti di quotidiani e periodici di 22 Paesi europei.
Delle due versioni di carrozzeria, berlina 2 volumi 5 porte e 5 posti e station wagon, abbiamo scelto, per il nostro test drive, la prima per la sua compattezza ed eleganza. Conserva soltanto il nome del modello precedente, perché è completamente rinnovata a cominciare dallo stile, moderno, equilibrato, con una linea aerodinamica (CX 0,28) rispetto alla “vecchia” 308, della quale è anche più leggera di 140 chili. E’ la prima Peugeot ad avvalersi del pianale EMP2 (Efficent Modular Platform2), condiviso con Citroen per la C4 Picasso. Grande attenzione è stata rivolta alla progettazione dell’interno, ricco di equipaggiamenti degni di un’automobile di categoria superiore. Spicca su tutto la zona comandi: volante piccolo, quadro strumenti in posizione alta per non distogliere lo sguardo dalla strada. Il posto di guida ribattezzato i-Cockpit evidenzia, tramite un grande schermo a sfioramento da quasi 10 pollici, tute le funzioni che un navigatore multimediale quasi avveniristico riesce a svolgere: informazioni su traffico, meteo, ricerca di ospedali, farmacie, benzinai, alberghi, ristoranti e quant’altro serve durante il viaggio o la circolazione in città, oltre alla possibilità di visionare foto, ascoltare musica, essere avvisati di eventuali situazioni di pericolo. L’effetto è coinvolgente. Una curiosità del cruscotto: le lancette del tachimetro e del contagiri si muovono in posizione simmetrica.
La nuova berlina francese è lunga 4,25 metri, larga 1,84, alta 1,46, con un passo di 2,62, un bagagliaio di 420 litri, un serbatoio carburante di 53, cerchi in lega da 18 pollici. La luminosità dell’abitacolo è ottimizzata dal tetto panoramico Ciel in cristallo oscurato, dotato di una tendina a scorrimento elettrico che filtra la luce proveniente dall’esterno.
Fra i diversi motori, benzina e gasolio, disponibili, il più interessante ci sembra il turbodiesel 1.6 – 8V HDi FAP con stop & start, da 85 Kw di potenza massima a 3600 giri e 270 Nm di coppia massima a 1750. Abbinato al cambio manuale a 6 marce, è accreditato di una velocità massima di 196 orari (ove consentito), di una accelerazione 0-100 in 11,4 secondi e di emissioni contenute in 85 g/Km. Quanto ai consumi: 4,2 litri ogni 100 Km in città, 3,7 nel ciclo combinato e 3,3 su percorso extra-urbano (ma nel nostro test su circa mille chilometri di percorrenza abbiamo registrato un valore persino un po’ più basso).
La versione provata è la Allure bianco madreperla, al top della gamma, con una dotazione di serie che va ben oltre i numerosi dispositivi offerti dagli altri 3 allestimenti (Access, Active e Businness) e che la fa preferire per l’ottimo rapporto fra qualità e prezzo (24.300 Euri). Su strada si fa apprezzare per l’assetto ben regolato in funzione del comfort, grazie anche alle sospensioni di cui Peugeot può giustamente andare fiera. Ma sono degni di nota anche lo sterzo rapido, l’obbedienza e la maneggevolezza in curva, la silenziosità del motore, l’abbondante coppia in basso. Un appunto si può muovere all’abitabilità: se tuti e 5 i passeggeri a bordo sono longilinei, quello seduto al centro del divano posteriore si troverà un po’ meno comodo. Le nostre impressioni sulla prova sono comunque riassunte nella pagella che pubblichiamo qui di seguito.
Con la nuova 308, per la quale sono stati investiti 750.000.000 di Euri, la Casa di Sochaux gioca una carta importante sul mercato del segmento C, che vale il 30% circa della domanda europea. E continua la sua offensiva a colpi di novità, tutte di qualità indiscutibile. Del resto, recitava tempo fa uno slogan, Peugeot c’est serieux.
Cesare Castellotti
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