Di fuoristrada, suv e crossover è pieno il mercato. Praticamente tutti i Costruttori, ormai da tempo, vi hanno puntato gli occhi arricchendo le loro gamme di veicoli adatti a terreni difficili, alla montagna, al tempo libero, alla famiglia. Una concorrenza spietata basata su qualità, affidabilità, prestazioni, comfort e consumi, ma anche su iniziative selvagge a suon di sconti, promozioni e finanziamenti. La migliore difesa è l’attacco.
La Suzuki, dal canto suo, ha impostato un’azzeccata strategia commerciale e di marketing intercettando al momento giusto esigenze e gusti dei potenziali clienti. L’ha messa in atto puntando su due automezzi parenti fra di loro – avendo in comune la piattaforma – ma al tempo stesso diversi: dapprima l’S-Cross e poco dopo la nuova Vitara, arricchita adesso, alla sua sesta generazione.
Dopo le prime esperienze maturate con il Jimny, Vitara debutta nel 1988 proponendosi come pioniere del segmento dei suv compatti. Da allora si è evoluta seguendo di volta in volta le mutate tendenze del mercato e riuscendo a diventare un’automobile a quattro ruote motrici in grado di superare quelle che fino ad allora parevano barriere insormontabili, foreste, sentieri, fango, pietre, portando le persone in posti nuovi.
La Vitara di prima generazione scrive un capitolo importante nella storia dei 4×4 Suzuki: robusto telaio a longheroni e traverse in acciaio, sospensioni raffinate (McPherson anteriori, per la prima volta su un fuoristrada, e a quadrilatero centrale sul retrotreno), peso inferiore ai mille chili. E’ anche il primo fuoristrada ad essere dotato di servosterzo e molle elicoidali sulle sospensioni, con conseguente comfort da berlina e buon comportamento dinamico.
Il 1991 segna la nascita della versione a cinque porte, con motore 1.6 da 95 cv e cambio automatico alternativo al manuale. Nel ’94 ecco l’inedito Drive Select, che permette di passare rapidamente dal 2WD al 4×4 anche durante la marcia. L’anno successivo l’adozione sulla 5 porte, del nuovo 6 cilindri 2.0 con potenza da 134 cv, la più elevata della gamma Vitara, si accompagna a significativi miglioramenti estetici e funzionali. Dal ’96 la gamma si presenta aggiornata e dotata di carrozzerie passo corto e lungo, propulsori benzina e Diesel, da 1.6 a 2.0 e trasmissioni manuali e automatiche.
Nel 1998 la Vitata diventa “Grand”, come risposta alle più diversificate richieste di mercato: maggiori dimensioni e rivisitazione della linea, mentre la versione XL7 amplia l’abitacolo che invita ad accomodarsi ben 7 persone pur essendo il più piccolo fuoristrada del mercato, con motori V6 2.7 oppure 2.5. Ulteriori evoluzioni di Grand Vitara introducono miglioramenti delle prestazioni off-road: con un comando posto sulla consolle centrale si sceglie la modalità di guida (4WD permanente, 4WD con ridotte, blocco del differenziale).
Ma nel frattempo il veicolo, senza tradire la sua vocazione all’impiego su terreni difficili, si è proposto per un utilizzo anche cittadino e dunque per una più vasta tipologia di clienti, caratteristiche salienti della Vitara di nuova generazione, ossia quella attuale. Il nome rimane ma tutto il resto è nuovo, dal design alla meccanica. Massiccio cofano a conchiglia, parafanghi allargati, inserti laterali, luci diurne e proiettori a Led. Le dimensioni più “umane” grazie anche ad una lunghezza di 4,17 metri (13 cm in meno della versione precedente) la propongono come unica vettura multi-uso 5 porte per famiglia, con bagagliaio da 375 litri. Abitacolo spazioso e confortevole, tachimetro e contagiri situati ai lati del display centrale multi-informazione, che fra l’altro, consiglia il momento migliore per cambiare marcia e risparmiare carburante. Plancia ridisegnata in tinta con la carrozzeria, forma circolare delle bocchette di ventilazione e dell’orologio, sistema di intrattenimento di bordo con display da 7 pollici touch-screen, paddle sul volante, accensione automatica dei fari in galleria e dei tergicristalli in caso di pioggia improvvisa. Inoltre, svariate possibilità di personalizzazione, con differenti scelte di accessori e di colori.
Alla nuova Vitara sono stati assegnati due nuovi motori “4 cilindri” 1.6 entrambi da 120 cv, Euro 6. Quello a benzina con cambio manuale a 5 marce o automatico sequenziale a 6 rapporti esprime una coppia di 156 Nm a 4.400 giri, 180 Km/h, consumo medio 5,3 litri per 100 Km, 123 g/Km di CO2. Il turbodiesel (cambio manuale a 6 marce oppure automatico a doppia frizione) vanta 320 Nm a 1.750 giri, 180 Km/h, 4 litri per 100 Km nel combinato, 106 g/Km di CO2.
La Vitara di nuova generazione propone, in alternativa alla trazione anteriore, quella integrale a controllo elettronico AllGrip con giunto centrale elettromagnetico integrato nel differenziale posteriore. Il sistema consente 4 modalità di guida selezionabili dal conducente: Auto, Sport, Snow e Lock. La prima assegna una priorità al risparmio di carburante, perché in condizioni di strada normali mantiene la trazione anteriore, ma se c’è uno slittamento passa alla integrale. In modalità Sport, ideale per le strade più tortuose, sono sfruttate al massimo le 4 ruote motrici secondo la risposta dell’acceleratore. La Snow è ottimale per le superfici sdrucciolevoli come neve, ghiaccio e fango, utilizzando il 4×4 come impostazione pre-definita e ottimizzando il controllo della trazione in base all’input dello sterzo e dell’acceleratore, così da mantenere il grip e la stabilità sulle superfici a basso attrito. La modalità Lock, in caso di neve, ghiaccio, fango, prevede uno slittamento limitato dei differenziali, trasferendo la coppia motrice alle sole ruote in presa.
Si tratta insomma della più avanzata tecnologia offerta insieme alla migliore trazione possibile a chi ama il vero off-road. Fuoristrada era e fuoristrada rimane, ora con un aspetto più moderno, non più spartano e soprattutto più gradevole, frutto di un ragguardevole salto stilistico e tecnologico di cui i progettisti Suzuki sono stati capaci per assecondare le moderne esigenze di mobilità. In fatto di sicurezza attiva e passiva, infomobilità e connettività, sulla nuova Vitara c’è di tutto. Non soltanto i sette Airbags, il solito ESP, il limitatore di velocità, il monitoraggio della pressione dei pneumatici, la telecamera posteriore di retromarcia. C’è di più. Ad esempio i sistemi che rallentano l’andatura su terreni ripidi con fondi difficili, quelli che assistono nelle partenze in salita, evitando di indietreggiare, quelli che monitorano il veicolo che precede ed agiscono sui freni se c’è rischio di tamponamento. Viaggiando sulla nuova Vitara – le impressioni della nostra prova su strada sono riassunte nella “pagella” che segue – si avverte un senso di sicurezza e di comfort degno di berline di alto bordo. Il tetto panoramico composto da due sezioni in cristallo con sistema di apertura a scorrimento per una lunghezza complessiva di 1 metro garantisce gradevole esposizione alla luce solare a vantaggio anche dei passeggeri posteriori. Il sistema di connettività permette la riproduzione di audio e video, telefonate in vivavoce, navigatore con mappe 3D.
Prodotta in Ungheria, la nuova Vitara costa circa 20.000 euri con trazione 2WD, 22.600 con la 4WD. La garanzia è di 3 anni o 100.000 Km, 12 anni per la corrosione passante.
Parlando dell’attuale stato di salute (che è ottimo) della Suzuki, il Direttore Generale della filiazione italiana, Massimo Nalli, segnala che Vitara è stata finora venduta in 2,9 milioni di unità in 190 Paesi. Lo scorso anno le vendite globali della Divisione Auto di Suzuki Motor Corporation sono cresciute del 106%. Lo stesso miglioramento è stato registrato in Europa. Nel nostro Paese, soggiunge Nalli, verranno commercializzati due nuovi modelli nel 2016, con una previsione di totalizzare 25.000 immatricolazioni l’anno successivo.
Cesare Castellotti Vaglienti
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