Bologna. Si è riaperto un nuovo, o meglio, un vecchio sipario che ormai si dava per cenere. E’ il Motor Show di Bologna, rassegna automobilistica che quest’anno è alla sua quarantesima edizione. Una manifestazione fieristica che nelle scorse edizioni, travagliate, forse colpa della crisi, o di un format ormai vecchio è stata azzoppata fino ad annullare l’edizioni del 2013 e 2015.
Questa 40ma edizione del Motor Show – aperta dal 3 all’11 dicembre – offre un ambiente rinnovato, specie nelle aree aperte dove si svolgono le prove delle vetture, il format è cambiato, molto simile al “Salone di Torino” all’aperto, con stand tutti allineati come stile e design.
Molti i marchi presenti, tra cui il Gruppo FCA che schiera l’intera sua gamma, attraverso i vari marchi, da Fiat a Jeep, da Alfa Romeo a Lancia e Abarth; il Gruppo PSA con Peugeot, Citroen che presenta la nuovissima C3 e DS. Ford con tutta la gamma di prodotto rinnovata, Toyota punta tutto sul crossover CH-R e Suzuki punta i riflettori sull’ultima nata: la Ignis e il nuovo allestimento dell‘intrepido Jimny, mentre Renault presenta l’intera gamma Megane e la nuova Twingo GT; DACIA svela in anteprima la nuova SANDERO STEPWAY. Presenti anche Land Rover e Jaguar, Mercedes e SMART, e, alcuni marchi prestigiosi come Lamborghini, Pagani, Zagato, Italdesign, Effeffe, Noble, Mc Laren, Bentley e Frangivento con la prima Hypercar italiana.
Oltre all’esposizione statica nei vari padiglioni, ci saranno diversi appuntamenti nelle aree esterne con la pista Kart, il paddock, il test drive off-road e pista, e, convegni sulla sicurezza stradale. Ultima novità è il padiglione dedicato alle auto d’epoca, con un ritorno delle vecchie glorie che hanno scritto la storia dell’automobile, presente anche lo stand del MAUTO (museo dell’automobile) di Torino.
Il biglietto d’ingresso, è acquistabile in prevendita sul sito www.motorshow.it al costo di 18 euro per il biglietto intero, tariffe agevolate per bambini, gruppi e scuole. L’occasione può anche portarvi a visitare Bologna e soggiornare grazie alle convenzioni con alberghi e ristoranti della città.
José Citro
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