Marocco: un prologo, sei tappe (di cui 2 marathon), 195 equipaggi di 12 nazionalità e 16 marchi automobilistici presenti. Sono i numeri della 31^ edizione di un rally raid 100% femminile che, ad oggi, è anche l’unico al mondo con certificazione di sostenibilità ambientale
Dalla creazione del Rallye Aïcha des Gazelles du Maroc (RAG ne è l’abbreviazione) nel 1990, quasi 12mila donne sono diventate “Gazelles” (gazzelle, ndr) e grazie a loro, alle loro famiglie, a relazioni professionali e grandi amicizie, negli anni è nata una comunità internazionale di oltre 40mila appassionate di competizioni motoristiche e sportive. Tutti conoscono, direttamente o indirettamente, una “Gazelle”. L’energia, il talento e le emozioni condivise fanno del rally Aïcha l’evento referente per migliaia di donne di ogni età e professione.
‘Ho creato questa avventura umana e sportiva il cui obbiettivo è quello di superare sé stessi con l’aiuto degli altri per mettere in luce l’audacia, il coraggio e la forza del mondo femminile. Il suo concetto sportivo precursore, i valori e le azioni a sostegno dell’ambiente che da sempre portiamo avanti sono per noi motivo di grande orgoglio”
spiega la francese Dominique Serra, fondatrice e organizzatrice del rally. Era il 1990 quando Dominique, giovane imprenditrice, aprì la sua agenzia di comunicazione; all’epoca la Camera di Commercio Internazionale dell’Haute-Marne (dipartimento francese della regione Grand Est) le affidò un progetto che lei porterà avanti per tutta la vita: far valere doti e tenacia dell’altra “metà del cielo”. Il terreno in cui Dominique decise di cimentarsi era uno dei quelli abitualmente riservati agli uomini: i rally-raid. Una scelta lungi dall’essere banale: quale altro sport più maschile del rally poteva dimostrare le capacità femminili? La prima edizione della competizione vide 9 equipaggi alla partenza: oggi, 30 anni dopo, l’Aïcha des Gazelles è il più numeroso evento motoristico al mondo dedicato alle donne (195 veicoli allo start del 2022) con l’alto patrocinio del Regno del Marocco, quello dell’Unesco e il sostegno della Fondazione Principe Alberto II di Monaco.
Navigazione “vecchio stile” con mappa e bussola
Valorizzare le donne, portarle a superare i loro limiti e infrangere ottusi preconcetti che vorrebbero il mondo dei motori e delle gare campi riservati agli uomini. Nato con questo obiettivo, il Rallye Aïcha des Gazelles du Maroc è una sfida sportiva e solidale nel cuore del deserto marocchino che si basa su un concetto unico di navigazione “vecchio stile”: si utilizza solo una mappa e una bussola. Un rally senza velocità dunque, senza cronometro, senza GPS o altre tecnologie di orientamento. L’obbiettivo è percorrere l’itinerario, suddiviso in tappe, fra piste, rocce e dune, realizzando il minor numero di chilometri per collegare i vari waypoint (punti intermedi con coordinate di latitudine e longitudine, ndr) del percorso in cui è necessario transitare. È una gara aperta a tutte le donne di età superiore ai 18 anni (per chi siede dietro il volante è richiesta la patente di guida). Ci si può iscrivere in categoria 4×4, camion, crossover, quad, SSV e scendere in pista anche con un veicolo 100% elettrico, scambiandosi persino il ruolo di pilota e copilota. “Le donne che si fregiano del nome “Gazelles” decidono spesso di partecipare al rally per realizzarsi e mettersi alla prova in una sfida impegnativa ma anche per condividere valori, rispettare e proteggere l’ambiente, sostenere le associazioni caritative. In pratica abbracciano una causa e la portano con loro nel deserto” – prosegue Dominique.
Un rally “amico dell’ambiente”
Quello delle Gazelles del Marocco è l’unico rally raid al mondo a fregiarsi di una certificazione che premia l’approccio rispettoso all’ambiente. Anni fa Dominique ha gettato infatti le basi del principio di guida ecologica: le emissioni di CO2 del Rallye Aïcha sono, fra l’altro, decisamente ridotte rispetto a quelle dei rally classici. Ogni anno poi, l’agenzia organizzatrice Maïenga apporta importanti innovazioni nei settori logistici, tecnici e umanitari e dispiega dispositivi, ancora oggi ineguagliati nell’organizzazione di eventi motoristici e bivacchi, rispettosi dell’ambiente e delle popolazioni incontrate. Ma non solo. Tramite l’associazione “Coeur de Gazelles” il rally si dedica a concreti progetti medici e umanitari in Marocco. Già nel 2010, Maïenga ha creato un comitato di Responsabilità Sociale e Ambientale (RSI), presieduto da Christine Lagarde (attuale presidente della Banca Centrale Europea), per sperimentare e integrare soluzioni innovative che limitino l’impatto sull’ambiente di questo evento offroad. Sostenuta dalla Fondazione Principe Alberto II di Monaco, nel 2017 è stata inoltre lanciata la categoria “E-Gazelle”, la prima 100% elettrica nel panorama rally raid. Il Rallye Aïcha des Gazelles è così il primo al mondo con certificazione ISO 14001: 2015.
Identikit delle “Gazelles”
“Donne formidabili che si mettono in gioco per trasmettere valori – risponde orgogliosa Dominique – Fin dalla sua creazione, il rally porta con sé un messaggio forte: le donne hanno il loro posto in tutti i settori e terreni, anche quelli che, tradizionalmente, si pensa siano riservati agli uomini. Grazie a questa sfida sportiva, le “Gazelles” diventano un esempio seguito dal loro entourage, nel territorio in cui vivono o nel loro ambiente lavorativo, e ognuna di esse diventa non solo fonte d’ispirazione per molte altre donne ma pure di rispetto per gli uomini”. Fra di loro ci sono agenti immobiliari, farmaciste, infermiere, informatiche, venditrici, studentesse, pensionate, principesse, soldatesse e persino Miss Francia. All’edizione di quest’anno hanno partecipato, in coppia (come da regolamento) amiche, cugine, madri-figlie, sorelle e suocere-nuore provenienti da Francia, Svizzera, Marocco, Canada, Stati Uniti, Belgio, Israele, Regno Unito, Italia, Lituania, Lussemburgo e Svezia. Età media 41 anni: la più giovane 20, la meno 67. Hanno affrontato le sfide del deserto marocchino alla guida di Can-Am (5), CF Moto (2), Dacia (7), Dangel (1), Ford (2), Isuzu (17), Jeep (24), Land Rover (12), Mercedes-Benz (2), Mitsubishi (9), Nissan (21), Peugeot (1), Polaris (10), Renault Camion (1), Renault Zoe elettrica (5), Toyota (71) e Suzuki (2).
Come è andata l’edizione 2022
In primavera è stata la città portuale di Essaouira, lungo la costa atlantica del Marocco, a ospitare l’arrivo della 31^ edizione del Rallye Aïcha partito da Nizza, in Costa Azzurra. Dopo 1 prologo e 6 tappe di navigazione nel deserto con il solo ausilio di mappa e bussola, gli equipaggi hanno raggiunto il traguardo finale sulla spiaggia dell’antica Mogador, fra gli applausi di tanti. A rendere ancora più impegnativa questa sfida femminile sono state le condizioni meteorologiche con venti intensi e tempeste di sabbia che hanno messo in seria difficoltà gli equipaggi: scarsa visibilità e insabbiamenti frequenti per la sabbia soffice hanno accompagnato i team per buona parte del tracciato. Fra le prove speciali più difficili di questa edizione ci sono stati l’attraversamento del plateau (altopiano, ndr) nord d’Aoufous, nella provincia di Errachidia, conosciuto per i suoi terreni rocciosi, numerosi passaggi fra uadi (letto di torrente, ndr) e dune ripide da superare. Le partecipanti non si sono mai arrese dimostrando anzi grinta da vendere e rivelandosi solidali più che mai fra loro, dall’inizio alla fine di questa intensa avventura. Soprattutto per gli equipaggi 100% elettrici il meteo si è rivelato proibitivo per via delle forti raffiche di vento che hanno messo a dura prova le batterie dei veicoli schierati in questa categoria. La ricarica degli accumulatori di energia è stata però possibile, non senza qualche difficoltà, ai bivacchi serali tramite pannelli fotovoltaici (22 in tutto con una produzione di 9mila watt all’ora) per assicurare la partenza dell’indomani, sempre nel pieno rispetto dell’ambiente. Come è andata questa edizione del rally? Nel migliore dei modi, a partire dalle verifiche tecniche e amministrative a Erfoud, non lontano dal confine con l’Algeria, che hanno preceduto il prologo e le successive tappe. Dopo un primo rodaggio per impratichirsi fra tecniche di guida e orientamento nel deserto (il 75% circa degli equipaggi è composto, ogni anno, da nuove iscritte), i team si sono trovati di fronte all’erg Chebbi, a Merzouga, dove hanno affrontato dune e ostacoli naturali. Due marathon, con notte in autonomia sotto le stelle del deserto marocchino, hanno fatto dimenticare fatiche e tensioni accumulate durante i giorni di questa gara che, attraverso le località di Oulad Driss e Foum Zguid, si è poi diretta a Essaouira. Lì, ad attendere le “Gazelles”, oltre alla pattuglia delle Forces Royales Air, sono state autorità europee e marocchine, fra cui Christine Lagarde, Alberto II di Monaco e Nadia Fettah Alaoui (ministro dell’Economia e delle Finanze del Marocco). Per la categoria E-Gazelles a consegnare i premi è stato il principe di Monaco in persona: “Sono sempre estremamente felice di essere qui in Marocco, un paese che amo e che credo tutti apprezzino molto. Sono contento che la fondazione sostenga questo rally che ha valori fondamentali come la salvaguardia dell’ambiente e il sostegno alle donne”. Tanti gli applausi per tutte le partecipanti, in particolare per Karima Laaroussi Mouhyi e Anne-Marie Borg (Jeep Rubicon), Hajar Elbied e Malika Ajaha (Dacia Duster), Betty Kraft e Florie-Anne Pochon (Polaris Sportsman XP 1000), Angélique Gorce e Cindy Pilandon (Renault Zoe) e Elisabeth Sevin e Lydie Blaise (Prototipo E-Buggy), classificatesi prime, rispettivamente nelle categorie 4×4/camion, crossover, quad/SSV, E-Gazelles auto e E-Gazelles prototipi. Fra le altre premiazioni, anche quella dell’equipaggio #261 (Hyba Benryane e Alona Ben-Natan), su Toyota Hilux, a cui è stato consegnato un assegno di 10 mila euro per il progetto associativo a favore di Atlas Kinder che aiuta bambini abbandonati del Marocco; infine il “Premio per la solidarietà Goodyear” destinato al team che si è dimostrato più solidale con gli altri: l’equipaggio #224 in gara con uno dei camion dei pompieri della città francese di Doubs (regione della Borgona-Franca Contea) della caserma di cui rappresentavano i colori. Per l’Italia ha preso parte a questa edizione del rally Laura Sacchiero, in coppia con Cécile Bories, su Toyota HDJ80, entrambe alla loro seconda partecipazione: l’equipaggio #215 ha conquistato un prestigioso 9° piazzamento, su 149, nella generale di categoria 4×4/camion.
Tutto pronto per l’edizione 2023, dal 3 al 18 marzo
Il prossimo anno, la partenza della 32^ edizione sarà ancora una volta ospitata nella città francese di Nizza da cui le “Gazelles” partiranno alla volta del Marocco dove a Erfoud si svolgeranno le ultime verifiche tecniche e amministrative prima dello start ufficiale. La spiaggia di Essaouira sarà ancora una volta la meta finale del rally. Dal 2023, l’Aïcha des Gazelles aprirà inoltre le sue porte anche ai veicoli a idrogeno. X2X-Ecosystems sarà infatti il fornitore dell’energia elettrica decarbonizzata del rally: con un imponente gruppo elettrogeno a idrogeno, assicurerà l’alimentazione di tutti i veicoli della categoria elettrica così come dei bivacchi, sia per la necessaria produzione di elettricità che per quella di acqua calda. Informazioni su www.rallyeaichadesgazelles.com
Testo: Sonja Vietto Ramus & Foto: RAG
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