“Chi beve non guida, chi guida non beve”: slogan condivisibile, ma che pochi automobilisti tengono presente al momento di mettersi al volante. In diversi Paesi civili ed avanzati almeno quanto il nostro, vige la cosiddetta “legge secca”, in base alla quale il livello di alcol presente nel sangue deve essere pari a zero.
In Italia il limite massino è attualmente di 0,5 g/litro. Tuttavia, secondo uno studio dell’Università Tor Vergata di Roma, l’assunzione di bevande alcoliche determina effetti sulla guida già a basse concentrazioni nel sangue. Con 0,2 g/litro – un bicchiere di vino da 125 ml oppure una lattina di birra da 33 cl – si ha una tendenza a guidare in modo rischioso e i riflessi sono leggermente allentati, con conseguente calo della percezione del rischio. Con il limite legale di 0,5 g/litro si riduce la visione laterale e cala del 30-40 % la capacità di avvertire stimoli sonori, luminosi e conseguentemente la capacità di reazione. Lo stato di ebbrezza vero e proprio si raggiunge intorno a 1 g/litro.
La mortalità per incidenti stradali coinvolge soprattutto i giovani: 2 ragazzi europei su 3 non conoscono i limiti legali sul tasso alcolemico vigenti nel proprio Paese. Come sostiene Andrea Malfatti, presidente della Associazione “Drink or Drive”, la sempre maggiore attenzione da parte del legislatore alla guida sotto effetti da alcol e il conseguente inasprimento delle sanzioni richiede da parte di tutti di intensificare le iniziative di prevenzione che, aumentando la conoscenza e la coscienza personale, possono ridurre i rischi. Merita, a tale proposito, segnalare la “Drink Driving Suit”, una tuta sviluppata dalla Ford e dotata di fasciature semirigide per ginocchia e gomiti, che simula gli effetti dell’alcol rallentando i riflessi e annebbiando i sensi. La tuta limita l’equilibrio, compromette il coordinamento, riduce il campo visivo e viene utilizzata nell’ambito del programma “Driving Skills Ford Life”, una serie di corsi gratuiti in cui gli istruttori Ford insegnano ai giovani la teoria e la tecnica della guida responsabile.
Ma, frattanto, cosa fa il legislatore? Esistono, fra i nostri rappresentanti governativi, due correnti di pensiero, in antitesi fra loro. In ambienti del Ministero delle Risorse Agricole si vorrebbe – secondo indiscrezioni – aumentare addirittura il limite portandolo da 0,50 a quota 1, allo scopo evidente di rilanciare il consumo del vino, notevolmente diminuito in ristoranti e alberghi in questi ultimi tempi, a fronte del rischio della detrazione di punti della patente, se non di sequestro del veicolo e persino d’arresto. Al contrario gli esperti del Ministero dei Trasporti e delle Infrastrutture propenderebbero – a nostro avviso saggiamente – per la linea della severità, abbassando il livello da 0,50 a zero.
Quest’ultima sembra l’ipotesi destinata a prevalere. Prepariamoci dunque a convivere prossimamente con la “legge secca”, cioè al drastico giro di vite che abolirebbe quello 0,50 pieno di ipocrisia. E quando vogliamo andare a cena fuori, se non abbiamo un congiunto astemio, cerchiamo un amico disposto a guidare la vettura senza bere. Ospitiamolo a tavola e viaggiamo tutti più sicuri.
Cesare Castellotti