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UN 4×4 COI…. “FIOCCHI” FUORISTRADA VERO E COMPATTO PER LA QUARTA GENERAZIONE DEL SUZUKI JIMNY.

Cervinia. Non c’era posto più indicato di questo per la presentazione del rinnovato Suzuki: la incantevole conca del Breuil, dominata dalla Gran Becca. È la stazione di sports invernali più attrezzata e quotata dell’intero arco alpino. E soprattutto la più attraente. In questo esclusivo scenario si festeggia la quarta generazione del Jimny, nato nel 1970, rinnovato nell’81 e nel 98 e ormai avviato a diventare una vera e propria icona della Casa giapponese. È stato totalmente rifatto e adesso si presenta con un aspetto retrò, squadrato, da fuoristrada duro e puro con telaio a longheroni, passaruote maggiorati, trazione integrale con ridotte azionabili manualmente, sistema ALLGRIP. Parabrezza verticale, cofano piatto, abitacolo a 4 posti e 2 porte, è spartano eppur dotato di utili dispositivi di sicurezza come 6 airbag, ABS con EBD, Hill Holder antiarretramento, cruise control con regolatore di velocità, frenata automatica, mantenimento di corsia, monitoraggio colpi di sonno, riconoscimento segnali stradali. Tutto di serie, compresi climatizzatore automatico, sedili riscaldabili e presa usb.

 

Disponibile con 6 colori di carrozzeria, è lungo 3 metri e 64 centimetri (a parte la ruota di scorta sul portellone posteriore), largo 1,65, alto 1,72, passo 2,25, altezza minima da terra 21 centimetri, generoso raggio minimo di sterzata. Il motore è il nuovo 4 cilindri a benzina 1.5 (prima era 1.3), 16 valvole vvt, doppio albero a canne, potenza di 102 CV (75 Kw) a 6.000 giri, 130 Nm di coppia a 4.000 giri, cambio manuale a 5 marce, capacità di carico da 85 a 830 litri (con sedili posteriori abbattuti), freni anteriori a disco e posteriori a tamburo, sospensioni anteriori e posteriori ad assale rigido e molle elicoidali, 145 orari di velocità. Consumi: in città 7,7 litri ogni 100 Km, 6,2 nel ciclo extra-urbano, 6,8 nel combinato, emissioni di CO2:154 g/km.

L’interno è caratterizzato soprattutto da praticità: quadro strumenti diviso in due parti, entrambi comprendenti un elemento circolare, schermo touch-screen da 7”, con molte funzioni multimediali, dall’apparecchio radio al navigatore.

La nuova generazione del Jimny arriva a rafforzare il successo di un automezzo già ricco di una storia di successi commerciali importanti, dimostrati dai quasi tre milioni di esemplari venduti fino ad oggi (80.000 in Italia, cifra record fra le Nazioni europee). “E’ una questione di affidabilità dei nostri prodotti”, afferma Massimo Nalli, Presidente di Suzuki Italia, società che da anni ha fissato la propria sede a Robassomero, presso Torino. I dati di mercato continuano a promuoverla, visto che registra di anno in anno una crescita superiore al 40%. La filiazione italiana della Casa di Hamamatsu è supportata da una rete di una novantina di concessionari. L’ingegner Nalli tiene a sottolineare il continuo rinnovamento della gamma, mediamente un modello all’anno. Oggi il più datato è del 2014. Ma al successo di Suzuki contribuisce anche in modo significativo la impeccabile assistenza nel post-vendita. Aggiungasi che i suoi concessionari non corrono dietro alle quote di mercato, ottenute mediante il meccanismo delle auto-immatricolazioni, soprattutto negli ultimi giorni del mese. I dati di vendite relativi alla Suzuki sono reali e privi dei soliti mini-passaggi di proprietà. Questa si chiama serietà.

Cesare Castellotti Vaglienti

“LA PROVA”

Partiamo! Per un appassionato di fuoristrada il nuovo Suzuki Jimny non passa inosservato, anzi, suscita molta curiosità. Iniziamo a discutere per la direzione, ma ben presto si decide! Direzione Cervino, ma, senza corde o altro materiale per arrampicata. Vogliamo provare la piccola fuoristrada e giocarci un po’ sulla neve, per capire fin dove possiamo spingerla. Alla fine, la lunga, ardua attesa è finita e la possiamo guidare.

La quarta generazione, mantiene la tecnica è le capacità di una vera fuoristrada, ma con l’ottimizzazione del confort e della sicurezza, una combinazione inscindibile per i giorni nostri.

Apparentemente ricorda la seconda generazione, tagli netti della linea e tetto piatto, l’interno è moderno, pur ricordando con una certa nostalgia il vecchio SJ, ma quando giri la chiave di accensione e metti in moto, ti accorgi che la vettura è completamente rinnovata. È come essere a bordo di una city car delle più lussuose ed accessoriate. È silenziosa, non si avvertono rumori o strane vibrazioni, si può viaggiare tranquillamente con un filo di musica di fondo, chiacchierare e percorrere lunghe tratte di strade nel massimo confort. Ma siamo pur sempre a bordo di una Jimny, quindi in qualsiasi momento possiamo pensare di poter abbandonare l’asfalto per sfidare terra, fango o neve.

Il percorso autostradale è volato, guidati dal navigatore integrato nel sistema di infotainment, e, con il cruise control di serie che permette di mantenere la velocità di crociera costante, abbattendo notevolmente i consumi. È pur sempre una piccola fuoristrada, quindi non aspettiamoci grandi prestazioni in fatto di velocità massima, ma una incredibile versatilità d’uso ed una capacità senza compromessi tra impiego su strada e off-road.

 

Finalmente, il panorama è cambiato, e non solo lui, il bordo strada è innevato e davanti a noi, in direzione nord-est possiamo scorgere la vetta del Cervino. Anche se la strada è viscida e resa scivolosa dal ghiaccio (temperatura esterna -5°C), il comportamento rimane neutro, al massimo stringendo le curve ed accelerando si attiva il controllo di trazione in modalità soft, senza prevalicare il guidatore. Non dimentichiamo che il Jimny rimane come tradizione, un veicolo trazione posteriore con possibilità di inserimento dell’integrale tramite il comando posto nel tunnel centrale, a ridosso del sedile del passeggero. La prima stradina “bianca”, attesa con smania è finalmente davanti a noi, siamo curiosi di vedere come si comporterà con la sola trazione posteriore ed il controllo di trazione attivo. Il comportamento è sorprendente, e, fino a quando non ci fermiamo non si hanno grossi problemi di motricità; il fondo è totalmente innevato e ghiacciato, adesso l’elettronica la fa da padrona rilevandosi troppo invasiva. Taglia troppo. Non rimane che inserire la trazione integrale o disabilitare il controllo di trazione per giocare ancora un po’, driffando sulla neve. Il bello del “Suzukino” è proprio questo, ti permette di disabilitare tutta l’elettronica ed usare solo tecnica e motore.

Dimenticavo, il piccolo dispone degli pneumatici di serie, “Bridgestone Dueller H/T – dimensioni 195/80R15”.

Dopo aver giocato a derapare è arrivato il momento di inserire la trazione integrale, la strada diventa più ardua e non vogliamo certamente rischiare di affondare nella neve e spanciare. Nella quarta generazione del Jimny sono ritornati al comando tradizionale, tramite leva, per l’inserimento della trazione integrale e delle marce ridotte. Nella precedente versione, il comando era elettrico tramite un cursore che consentiva tre posizioni: 2WD, 4WD e 4WD LOW. Da fuoristradista preferisco il ritorno al sistema manuale.

Con l’inserimento della trazione integrale, il JIMNY riprende la marcia senza far prestare troppa attenzione alla situazione di scarsa aderenza. Siamo riusciti a percorrere sentieri impegnativi e con un’elevata pendenza, grazie anche all’inserimento delle marce ridotte, che ci ha permesso con un minimo di gas di avere tanta coppia sulle ruote motrici. Con l’inserimento delle ridotte vengono automaticamente disabilitati tutti i controlli elettroni della vettura. ABS incluso.

  

Rimane una purista del fuoristrada, con la ruota di scorta fissata sul portellone, telaio a traliccio e ponti rigidi a tre punti di ancoraggio con molle elicoidali. Sotto il cofano c’è un nuovo 4 cilindri, benzina da 1,5 litri in grado di sviluppare 102 cavalli (il primo modello aveva circa 40 cavalli!), il cambio è meccanico a cinque marce, con riduttore (ma è disponibile anche con il nuovo automatico di Casa Suzuki). Al momento è disponibile con un solo motore benzina e nessun’altra variante di carrozzeria o passo. Nelle precedenti generazioni è stato possibile ordinarlo scegliendo fra il passo corto e lungo, tra la versione cabrio o la berlina e anche con il motore Diesel.

Il nuovo JIMNY, è decisamente superiore alle precedenti generazioni, sotto molti punti vista; è la macchina ideale per l’uso quotidiano, per gli amanti del tempo libero e non solo, dimensioni umane, massimo confort ed un prezzo di acquisto decisamente adeguato per il tipo di vettura.

Josè Citro

 

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