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Jeep Wrangler, prestazionale e versatile

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L’auto di cui andremo a parlare nelle prossime righe è l’ultima di una lunga e famosa stirpe: la JEEP Wrangler. Il modello che abbiamo avuto modo di provare è forse il più storico, trattandosi della classica due porte.

Nello specifico è un 2.8 CRD allestimento Sahara, la più accessoriata, costosa e confortevole tra le versioni diesel. Monta di serie il tetto rigido in tinta carrozzeria, gli interni in pelle, i sedili anteriori riscaldabili, l’impianto audio Alpine, il climatizzatore automatico e tanto altro.

La prima impressione è di essere dei giganti della strada; si fa subito caso al fatto di essere più alti di tutte le auto che vi circondano, la strada davanti a voi sembra più lunga e stretta, i pedoni arrivano sotto i finestrini e nello specchietto retrovisore fate fatica a vedere chi vi segue, se vi sta troppo vicino, a causa dell’altezza e del piccolo lunotto posteriore.

Il cambio automatico a cinque rapporti è molto “americano”, risulta fluido come se fosse un cambio a variazione continua, ma, appena si preme sull’acceleratore il motore entra in regime di coppia. Le sospensioni sono anch’esse morbide, create per percorsi di fuoristrada, rivelandosi quindi perfette per assorbire le buche in città; un altro lato positivo è il fatto che non diano mai l’idea che il veicolo, affrontando le rotonde, abbia più rollio di una normale utilitaria.

Lo sterzo – demoltiplicato come sulle auto di questo genere – risulta lento, costringendo il guidatore a girarlo di circa mezzo giro in più nell’affrontare una curva. Nonostante il peso – di 1.945 Kg- e la larghezza di 1,87 metri la vettura è molto risulta agile nella guida cittadina, merito anche del cambio pronto e della spinta del poderoso motore anche a bassi regimi. La versione dai provata, con il 4 cilindri 2.8 litri CRD, ha 280 cavalli rispetto i 200 del motore originale. Una preparazione ottenuta semplicemente rimappando la centralina (qualsiasi modifica, di rimappatura fa decadere la garanzia originale).

Utilizzandola in modalità 2wd posteriore è molto divertente, soprattutto accelerando a fondo nelle partenze da fermo, o sulle entrate in curva, dove tende a perdere aderenza e sculettare.

“In un giorno piovoso ci siamo diretti sulle colline fuori Torino, dove la pioggia si stava trasformando in una fitta nevicata. Sull’asfalto vi erano già alcuni centimetri di neve e salendo sui tornanti si sentiva che l’elettronica tagliava potenza, l’auto aveva qualche piccola imprecisione, ma mai da preoccupare troppo il conducente; abbiamo deciso di inserire la trazione integrale. La Wrangler sembrava muoversi sui binari.”

Abbiamo riscontrato un consumo adeguato al tipo di vettura e prestazioni, che si attestano nell’ordine di 12 l/100Km; con una guida più allegra, i consumi vanno alle stelle… forse anche per la potenza extra sviluppata dal motore. Anche se si tratta di un Wrangler – un vero e proprio fuoristrada e non un suv – sa comportarsi bene in città, si parcheggia facilmente – 4,20 metri di lunghezza – ed è confortevole. L’impianto di riscaldamento risulta efficiente, da non sottovalutare, per chi si reca in montagna durante la stagione invernale o non ha un box dove riporre l’auto durante la notte.

E’ risultata versatile, solida, e sicura in ogni situazione, divertente e docile con chi la guida. Una delle poche fuoristrada, che ha saputo mantenere inalterate le sue doti, adeguandosi alle richieste del mercato odierno. Rimane un icona.

 

Giacomo Crisafulli

 

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